Trash d'Autore
Per scrollarmi un po' dal groppone le accuse (poche) di trattare film rivolti perlopiu' ad arrapare bestioni ignoranti, ho pensato questa volta di proporre alla vostra attenzione critica un paio di opere di autori non certo secondari.
E' Merola? E' D'Angelo? No, e' Lizzani!
Strano destino quello di Carlo Lizzani. A tutt'oggi il suo prestigio cinematografico
e' legato a film come Achtung, banditi! e Il processo di Verona
realizzati ormai quarant'anni orsono;
ha collaborato con Rossellini e diretto con successo le ultime edizioni del Festival
di Venezia eppure, al pari di Joe D'Amato, Brass e pochi altri, non ha avuto l'onore
di un "Castorino" tutto per lui. Strano davvero...
Per vederci chiaro io, Capitan Trash, ho fatto quello che pochi avevano osato fare prima... ho cercato e visionato le opere di Lizzani! E ho cominciato a capire...
Un film relativamente facile a reperirsi nelle videoteche e' questo Storie
di vita e malavita (1975, Domovideo); l'orribile grafica di copertina
riproducente il manifesto originale ne accentua
oltremodo la reperibilita' facendo spiccare la cassetta tra mille altre. Nonostante
le pretese di denuncia e di analisi sociale del fenomeno della prostituzione giovanile
(che fatica fare il regista, eh?) quest'opera, con la
sua processione di ingenue immigrate sedotte, di verginita' in pericolo, di ricatti
e di onore perduto, sembra diretta soprattutto agli affezionati delle sceneggiate
meroliane. Sei fosche vicende sfilano in un crescendo di perversioni e violenze
alle quali non eravamo piu' abituati al cinema, dove da un po' di anni si spara
molto e si sanguina poco, rivaleggiando quasi con le esibizioni iperrealistiche
dei TG. E, paradossalmente, proprio lo scarso rilievo psicologico dei personaggi
contribuisce a rendere questi ultimi piu' credibili e reali, piu' simili agli
squallidi protagonisti della quotidiana cronaca nera. Un film approssimato, rozzo,
evidentemente commissionato (la rivista Playmen ha collaborato alla produzione,
quindi aspettatevi donne nude a vagoni), ma che visto a distanza di anni emana,
in forza dei suoi difetti, un fascino sinistro ed ambiguo. Una bizzarra sequenza
in toilette ha fatto tremare lo stomaco del vostro Capitano, mentre la vicenda
dell'allegra nonnina pappona che porta a battere la nipote tredicenne e quella
della coppia medio-borghese appassionata di gestanti si
contendono l'oscar della demenzialita'. Un "must see" per i lettori di Cronaca
Vera! Peccato che l'inspiegabile scelta produttiva di mescolare il sonoro in presa
diretta con voci doppiate abbia penalizzato non poco l'audio della cassetta.
La notte dei lunghi manganelli
Come "pendant" al film di Lizzani, in un ideale
doppio programma come ai tempi del Cinema Ambra, vi propongo questo Attenti
al buffone (1976, General Video) di Alberto Bevilacqua in quanto opera
per certi versi simile, per altri opposta
alla precedente. Il tema dell'oppressione, trattato da Lizzani con taglio quasi
giornalistico, diventa qui metafora nella narrazione di un'impari lotta tra un
musicista ingenuo e gentile (Nino Manfredi) e un perfido e potente industriale
fascista (Eli Wallach) deciso a portargli via moglie (Mariangela Melato) e figli.
Il cast "all stars" arranca spaesato nel corso del film come se gli attori non
avessero ben capito la loro parte e del resto il film stesso procede a singhiozzo
tra momenti di chiacchiere tediose e sprazzi di geniale surrealismo imbroccando
sequenze di grande e malvagia comicita' quando, trattando del potere ecclesiastico
e politico, Bevilacqua sbeffeggia allegramente Sacra Rota e nostalgie del ventennio.
E poi c'e' quell'apparizione a sorpresa della Berte'... beh, date
un'occhiata! Gia', e' proprio lei...
Come avrete capito questo film non e' un capolavoro, e nemmeno spazzatura totale; ho voluto citarlo pero' per rendere omaggio a un certo tipo di cinema ormai scomparso il quale, ancora immune dal miraggio dei passaggi televisivi e del mercato Home Video si proponeva, a proprio rischio e pericolo, come semplice e diretta emanazione di chi stava dietro la cinepresa. Niente messaggi edificanti, ne' ragazzini simpatici ne' canzoni da hit parade; niente autocensure ne' ruffianerie ma solamente, per sublime, decente od orribile che fosse, un FILM.
Alcuni siti che meritano una visita:
- TROMA
- Pieno di pupe battagliere.
- Russ Meyer
- Deludente, ma c'e' una bella intervista a Tura Satana.
- ACOTTO
- Ma quanto e' fuori questo Anthony Cotto!! Incredibili iper-maggiorate create a colpi di Photostyler...una scheggia impazzita della scuola russmeyeriana. Sito FTP.
- Ronnie Cramer's Cult Film
- Film a zero budget dal produttore al consumatore.
- AMARCORD
- Non e' un sito ma merita ampiamente una segnalazione: si tratta infatti di una nuovissima rivista interamente dedicata al Cinema Trash europeo (in particolare italiano) anni '60 e '70. Illustrazioni, interviste.....imperdibile!
EROTIC ART?!? Dove? Come?
Per la serie "I Poster Che Vorremmo Vedere", la mia bacheca virtuale ospita due nuove divagazioni grafiche su manifesti di film che mai verranno trattati in queste pagine:
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