VERUSCHKA
il camaleonte psichedelico
Tenete bene a mente il titolo di questo film: Veruschka (Creazioni Home Video) -1971-, e non fatevelo sfuggire assolutamente se vi capita a tiro perche' si tratta per molti versi di un'opera unica. Certamente piu' documentario che fiction, anche se la pretenziosa sceneggiatura vorrebbe far credere il contrario, e' questa una delle rare occasioni in cui poter vedere in azione Veruschka, splendida indossatrice che a cavallo tra gli anni'60 e '70 ha letteralmente inventato quel concetto di "Top Model" oggi caparbiamente scimmiottato da schiere di Schiffer e di Crawford.
Come per Hendrix o per Sordi, anche per Veruschka il fatto di aver "creato" un particolare personaggio pubblico determina uno stato di unicita' che nessun epigono potra' mai insidiare (se non con la complice memoria labile dell'audience). Ma oltre a cio' il film in questione evidenzia un'attitudine creativa talmente forte da porre Veruschka, scavalcando le categorie, nel novero degli ARTISTI tout court. Le celebri serie fotografiche "mimetiche" dove la modella diventa roccia tra le rocce, leopardo tra i cespugli, colore tra i colori sono qui documentate fin dall'inizio delle session e si ha modo di ammirare in progressione il minuzioso, estenuante lavoro di make-up (oggi si chiamerebbe Body Art) che Veruschka attua su di se'.
Il regista Rubartelli rivela chiaramente in questa sua unica prova cinematografica
un passato di fotografo di moda, realizzando un film composto da decine e decine
di "foto in movimento" accurate, coloratissime, spettacolari: una sorta di gigantesco
videoclip psichedelico che il pubblico dell'epoca, piu' attento ai messaggi
che non alla forma, ha sdegnosamente snobbato. La sceneggiatura e' in effetti
il punto debole del film, risolvendosi in pratica in lunghi monologhi interiori
di due amanti in un momento critico della loro relazione. Questo piccolo neo puo'
pero' essere risolto con un minimo di ingegno sfruttando la funzione "insert audio"
presente su molti VCR: basta sostituire la traccia sonora originale, magari in
una copia se la cassetta e' stata noleggiata, con musiche spaziali (ottimi
i primi Tangerine Dream o i piu' bucolici
Popol Vuh) e il gioco e' fatto.
Un'ultima doverosa considerazione: nel film il partner di Veruschka e' interpretato da quel Luigi Pistilli la cui tragica scomparsa ha recentemente eccitato la cronaca mondana. Vorrei evitare tutti i pettegolezzi e i dettagli privati che riviste e TV hanno sbandierato, superando ampiamente Capitan Trash quanto a cattivo gusto, e ricordare questo sottovalutato attore come uno dei piu' rappresentativi "cattivi" del cinema italiano di genere. Con la sua maschera massiccia e rincagnata ha portato sullo schermo poliziotti, giornalisti e fuorilegge tutti accomunati da un notevole spessore psicologico; personaggi duri, spietati, solitari, avvezzi a risolvere le situazioni piu' critiche a suon di cazzotti o di revolverate. Quant'e' piu' dura la vita!
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