Qui e' un gran CASOTTO!


Il 99% della cinematografia Trash rientra nella categoria per motivi assolutamente indipendenti dalla volonta' e dalle aspettative dei realizzatori: e' fin troppo facile infatti immaginare quante e quali siano le fatalita' che un progetto incontra, nel corso della lavorazione, per risultare alla fine un prodotto di serie B. C'e' d'altra parte il restante 1% (percentuale probabilmente troppo ottimistica) che persegue con ostinazione, a volte con genialita' quel poco invidiato status scavando cinicamente nell'uomo e nelle sue relazioni per portarne alla luce i lati piu' imbarazzanti e bizzarri.
Jodorowsky, Warhol, John Waters, Almodovar hanno fatto del Trash una sorta di marchio di fabbrica conquistando, dopo anni di ostracismo ed ingiurie, l'attenzione della critica e l'adorazione di schiere di fans.
Pochi se ne sono accorti, ma anche in Italia opera un regista degno in tutto e per tutto di competere con i citati "Campioni del Trash": mi riferisco a Sergio Citti, collaboratore a suo tempo di Pasolini e fratello di Franco "Accattone" Citti.
Rivedere in TV il suo CASOTTO, proposto un paio di mesi fa da Retequattro a vent'anni dall'uscita nelle sale, e' stata una piacevolissima sorpresa: il film non solo regge bene, ma col passare degli anni risulta ancora piu' unico e originale.
Il casotto e' una sorta di ampio e fatiscente spogliatoio piuttosto comune fino agli anni '60 nelle spiagge meno esclusive del centro Italia ed e' proprio all'interno di una di queste "cabine popolari" che e' ambientata nella sua totalita' la pellicola in questione. Detto cosi' sembra impossibile, ma il ritmo del film e' notevole e le micro vicende del campionario umano che si alterna nella baracca si susseguono e si intrecciano senza sosta.
Lo spettatore e' costretto giocoforza al ruolo di voyeur e non puo' fare a meno di ricordare il brivido delle adolescenziali sbirciate "proibite" ai buchi delle serrature assistendo alle maldestre pantomime private dei personaggi. Alcuni momenti toccano vette di comicita' irresistibile, come nella scenetta dei piedi sporchi tra Proietti e Citti (Franco) o in quella dove Michele Placido, futuro commissario Cattani, si accinge ad esordire in spiaggia senza accorgersi di un testicolo pendente al di fuori degli slip.
La presenza di tanti nomi altisonanti (Tognazzi, Deneuve, Melato, Jodie Foster, Paolo Stoppa) nel cast di un film cosi' poco commerciale e, in fondo, povero e' difficilmente spiegabile: chissa', probabilmente gia' il copione risultava cosi' strampalato e divertente da indurre gli attori ad una partecipazione amichevole...

CASOTTO e' stato edito in cassetta diversi anni fa dalla Penta Video ma risulta piuttosto difficile reperirlo in videoteca. Se vi capita sottomano non fatevelo sfuggire... e' un consiglio di Capitan Trash!





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