All'Onorevole piacciono le donne



Un anno fa se n'e' andato Lucio Fulci. Come se non bastasse la jella di dover forzatamente lasciare un mondo si' crudele, egoista e meschino, ma in fondo maledettamente interessante, il buon Lucio ha avuto l'ulteriore sfortuna di fare il grande passo contemporaneamente al piu' celebre regista Kieslowski, col risultato di vedersi scippati da quest'ultimo tutti gli spazi commemorativi su stampa e TV. Cosi' e' la vita...
A dodici mesi di distanza pero', per una sorta di contrappasso mass-mediatico, accade che diverse reti televisive nazionali abbiano programmato negli stessi giorni (a tarda ora, naturalmente) una insolita concentrazione di pellicole di Fulci tanto da creare una sorta di rassegna celebrativa.
Certo la magra consolazione di pensare giustizia e' fatta non ripaga della sua perdita, pero' e' consolante sapere che anche in ambienti non strettamente legati a fanzine e a circoli di appassionati ci si ricorda di lui.
L'altra sera, nel corso dello zapping della buonanotte, ho incrociato ALL'ONOREVOLE PIACCIONO LE DONNE (1972) e, dopo essermi ripromesso di vederne una decina di minuti tanto per conciliare il sonno, ho preparato il caffe' e me lo son sorbito tutto (film e caffe').
Il titolo non felicissimo e gli interpreti (Lando Buzzanca e Laura Antonelli) possono far pensare a una delle decine di commedie erotiche prodotte in quegli anni, ma e' sufficente lasciar scorrere poche sequenze per rendersi conto che la pellicola di Fulci e' di tutt'altra pasta. Siamo nell'area della satira politica piu' irriverente e oltraggiosa, quella che invece di alludere e insinuare colpisce direttamente alle palle, quella per intenderci dei tempi d'oro del plurisequestrato IL MALE.
Non ricordo con precisione la situazione politica all'epoca ma e' facile supporre che la figura dell'onorevole Puppis, interpretato da un occhialuto e impomatato Buzzanca, faccia riferimento ad Andreotti (anche allora!). Procedendo nella visione si e' presi da un disagio crescente, una specie di sfasamento temporale nel constatare che oltre ai personaggi anche i fatti ridicolizzati nel film somigliano stranamente a quelli che oggi compaiono sui quotidiani (microspie, intercettazioni telefoniche mal trascritte, ingerenze mafiose in politica, bisticci tra polizia e carabinieri) e per un attimo, nel relax sonnolento dell'ora che precede l'alba, sorge il dubbio di assistere a una replica di Striscia la Notizia.
La satira cinica e graffiante di Fulci raggiunge vette altissime quando e' di scena il cardinale Maravidi (interpretato dal simpatico pitecantropo Lionel Stander), alto prelato e capoclan mafioso allo stesso tempo. Impagabile la trovata della beatificazione concessa da quest'ultimo ai testimoni scomodi che consiste, dopo la soppressione e la mummificazione degli sfortunati, nel trasformare gli stessi in statue sacre da processione!
Un sarcastico happy ending dove assassini e corruttori hanno partita vinta completa il film, impreziosito qua e la' da apparizioni di starlets del B nostrano quali Anita Strindberg (gia' vista anche nel Tropico del Cancro di Lomi), Eva Czemerys e Agostina Belli.
Venticinque anni e pare uscito l'altro ieri... grande Lucio!

Un plauso particolare va riconosciuto a Rete4 che con la rassegna notturna Cinema Trash (al lunedi' e giovedi' ore 1,30 circa) da alcune settimane ripesca e mette in onda perle rare della nostra cinematografia preferita. Se anche Fuori Orario si desse una smossa...






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