BARBARELLA (1967)
Signore e signori, ecco il trash servito con salsa d'ostriche
e champagne!
Barbarella (1967) di
Roger Vadim restera' sicuramente negli annali della storia del
cinema per aver coniugato con successo gli umori psichedelici del
"Flower Power" e dell'estetica pop piu' visionaria con
un budget stratosferico e un cast di prim'ordine.
C'e' da dire innanzi tutto che il film e' una vera e propria
festa per gli occhi sia per la presenza incantevole di Jane Fonda
nel ruolo principale che per le inventive e caleidoscopiche
scenografie, ed e' possibile ripeterne la visione piu' e piu'
volte con immutato divertimento.
L'ispirazione e' tratta dal celebre fumetto fantascientifico di
Jean-Claude Forest, e la trasposizione in pellicola rispecchia
fedelmente gli intenti satirici e parodistici originali,
risultando perdipiu' arricchita da un uso rutilante del colore e
da continue invenzioni visive quasi del tutto assenti nelle
tavole invero un po' povere del disegnatore francese.
Paco Rabanne, fashion-guru degli anni '60, ha modo di scatenare
la fantasia in una serie di indicibili "mises" a base
di metallo e plexiglas, per una volta completamente libero dai
seppur lievi vincoli di indossabilita' e di "buon
gusto" imposti dai canoni allora vigenti dell'alta moda.
Gli interpreti, dalla gia' citata Jane Fonda a Ugo Tognazzi, da
David Hemmings al mimo Marcel Marceau paiono spassarsela un mondo
in tutto quel carnevale, ed e' facile supporre che anche le pause
tra una ripresa e l'altra siano state piuttosto piacevoli, data
la presenza nel cast di una "pantera" del calibro di
Anita Pallemberg.
La storia, ridanciana
parodia del futuristico "serial" Flash Gordon degli anni '30 (foto
a sinistra), offre numerosi pretesti per scoprire (fino al consentito... siamo
nel '67!) le appetitose forme di Jane Fonda nei modi e nei contesti piu' bizzarri,
ed e' imperniata sulle vicissitudini erotico-avventurose di Barbarella, affascinante
astronauta dell'anno 40.000, incaricata di rintracciare nei meandri del cosmo
uno scienziato scomparso depositario di un terribile segreto.
Un classico, in definitiva, che consiglio senza riserve a tutti,
trashofili e non.
Due parole infine per ricordare il truccatore Euclide Santoli, uomo di grande nobilta' d'animo e professionalita', che ha avuto per questo film (non creditato) l'invidiabile incarico di rendere piu' sferici e fumettistici i seni di Jane Fonda ("un po' piccini" secondo Vadim) mediante una protesi in lattice di gomma modellata DAL VERO (!!!). Il cinema puo' essere (ed e' stato sicuramente per Santoli) un ambiente di lavoro molto avaro di soddisfazioni, ma certi momenti, certe situazioni possono forse in parte ripagare delle ipocrisie e delle delusioni di un mondo che, spenti i riflettori, puo' essere arido e cattivo come pochi altri.
Barbarella, oltre ad alcune uscite in reti televisive nazionali, e' edito in videocassetta dalla CIC Video.
|