I RAGAZZI DEL MASSACRO (1969)
Per potersi sciroppare questo italianissimo poliziesco
e renderne conto agli affezionati lettori il vostro instancabile Capitano ha
smosso amici e corrispondenti in mezza Europa, e dopo non pochi impicci, malintesi
e ritardi ha potuto finalmente dare in pasto alla fremente testina del VCR una
copia danese (doppiata fortunatamente in inglese e sottotitolata) di questo
poco noto prodotto del prolifico Fernando Di Leo (thænk yøu Finn!!!).
I Ragazzi Del Massacro,
noto nei paesi anglosassoni col titolo di Naked
Violence, e' un'opera piuttosto discontinua
che, dopo una fulminea e violentissima partenza, quasi
intollerabile per gli standard dei "sixties", si adagia
su una lunga indagine fatta di interminabili interrogatori e
pedinamenti per poi riaccendersi nel finale di nuove e piu'
brutali vampate.
Di Leo, come gia' detto trattando di Colpo In Canna, e' regista sanguigno e dinamico, capace
di rendere interessanti anche le situazioni piu' banali, e ne e'
ulteriore prova questa trasposizione filmica di uno staticissimo
romanzo di Scerbanenco imperniato su di un'intera classe di
delinquenti minorili che violenta e uccide una giovane
insegnante, e sulla conseguente indagine condotta dal commissario
Lamberti per identificare l'insospettabile mandante del crimine.
Deve essere stata una vera e propria tortura per un regista d'azione realizzare
un poliziesco dove, strano a dirsi, non viene esploso neppure un colpo di pistola,
ma Di Leo riesce ugualmente a conferire una certa tensione anche ad interrogatori
e a semplici passeggiate con l'uso di inquadrature sbieche e movimenti improvvisi,
per poi finalmente sfogarsi con la scazzottata
(meglio che niente!) tra il commissario e l'assassino e, naturalmente, con l'iperrealismo
selvaggio della violenza alla maestrina.
Pier Paolo Capponi interpreta un convincente ed energico
ispettore, e forse proprio questa sua performance deve aver
colpito l'esordiente Dario Argento che l'anno successivo lo
reclutera' per un ruolo analogo nel Gatto A
Nove Code.
L'iberica Nieves Navarro, effimera star del thriller nostrano con
lo pseudonimo di Susan Scott, delinea un po' controvoglia il
personaggio piuttosto amorfo della signorina Ussaro, fidanzata di
Lamberti, probabilmente annoiata da una parte che non le concede
il piacere di uno striminzito urletto di terrore ne' di uno
sgranar d'occhi.
I nostalgici degli anni '60 reprimeranno a fatica una lacrimuccia
nel sentire il languido vibrato di Patty Pravo e i mielosi
ululati di Mal dei Primitives fare da sottofondo ad alcune
sequenze in un bar milanese.
Particolarmente degno di nota e' l'umanitario,
quasi surreale metodo d'indagine del commissario Lamberti che, al
fine di acquisire informazioni utili, si porta a casa per una
settimana uno dei teppisti accusati di omicidio per poterlo
interrogare con comodo, blandendolo nel contempo con abbondanti
libagioni e raffinati
completi su misura nel penoso tentativo di conquistare la sua
simpatia!
Chissa' che ne direbbe oggi la magistratura di simili
procedure...
Bene, ragazzi, siete pronti per il compito in classe?
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