ESCALATION
(1968) di Roberto Faenza
Risale al 1968 l'esordio alla
regia di Roberto Faenza, teorico e militante della comunicazione alternativa
e autore in seguito di cult quali Copkiller
e Forza Italia!
Escalation risulta un film piuttosto anomalo se
rapportato ad altri prodotti dell'epoca: manca infatti sia della
mitizzazione dell'eroe trasgressivo e contestatore
che emerge dalle pellicole d'oltre oceano (tra tutte Easy
Rider), sia dell'esasperata, morbosa attenzione
all'elemento folkloristico (gli hippies, le comuni, la
droga, le danze) presente in opere italiane ed europee.
Faenza, operando dall'interno di un movimento d'idee di cui Escalation
dovrebbe rappresentare un'istantanea, ci offre un resoconto
cinico, grottesco e amaro della societa' dei consumi e allo
stesso tempo, con realismo profetico, ipotizza una nuova
generazione vacua e incerta, disposta senza troppi drammi a
rinunciare alle suggestioni dell'oriente per un ben retribuito
incarico manageriale.
La storia: Luca, hippie italiano in trasferta a Londra, e'
richiamato in patria dal padre, ricco industriale, per ricoprire
un importante ruolo nell'azienda. Al prevedibile rifiuto del
giovane fricchettone il padre reagisce affiancandogli una
prezzolata psicologa che con sottile arte sapra' farlo innamorare
di se', plagiandolo al punto da convincerlo a sposarla e ad
estromettere il padre dall'azienda.
Scoperta la tresca Luca avvelena la neo-moglie e ne distrugge il
cadavere, ed entra -moderno figliol prodigo- nello staff
dirigenziale dell'industria paterna, integrandosi definitivamente
nell'ambiente borghese in precedenza tanto aborrito. Fine.
Roberto Faenza
non sembra sostenere nessuna delle tesi enunciate dai personaggi
che, per motivi diversi, risultano tutti egualmente antipatici.
Lino Capolicchio, attore-feticcio assieme a Lou Castel del nuovo
cinema impegnato italiano, incarna un Luca capriccioso e
svogliato mentre Gabriele Ferzetti e' un perfetto capitano
d'industria. Notevole nella sua gelida bellezza l'ex Bond-girl
Claudine Auger nel ruolo di Carla, la psicologa.
Molto interessante l'aspetto formale del film, che presta
particolare attenzione all'arredamento domestico presente nella
cultura hippy e (in special modo) nella ricca borghesia tesa alla
modernita'.
Escalation, ben accolto dalla critica
dell'epoca, ebbe parecchie noie con la censura per certe
situazioni considerate audaci e valse a Faenza la fama
di regista ribelle, fama che crebbe ulteriormente col successivo
film H2S (martirizzato da innumerevoli
sequestri e tagli), col divertente collage di Forza
Italia! e con Copkiller,
per poi rientrare nei binari di una piu' anonima normalita' con
le opere seguenti.
Escalation fu editato in videocassetta alcuni anni fa dall'effimera e misteriosa Gala Video, ed e' di difficilissima reperibilita'.
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