Quiet Days in Clichy (1970)
di Jens Joergen Thorsen
Mentre il Tropico del Cancro targato
Paramount usciva nelle maggiori sale, i piu' nobili ma meno
lussuosi cinema d'essai salutavano questa piccola e vivace
produzione indipendente danese tratta dal romanzo breve Quiet
Days in Clichy di Henry Miller (I Giorni di Clichy).
Sorprende innanzi tutto la vena di umorismo a volte surreale che
pervade questa pellicola, figlia un po' degenere di un cinema,
quello nordico, generalmente serioso o banale nella comicita'.
Non fosse per i titoli di testa, pieni di nomi impronunciabili, e
per un insolito (per l'epoca) sfoggio di nudo gia' dalle prime
sequenze, si potrebbe pensare di trovarsi di fronte ad un
prodotto inglese o americano, tanto piu' che il commento sonoro
e' stato appositamente scritto e realizzato da Country Joe Mc
Donald, ancora in piena forma e fresco del travolgente successo
personale a Woodstock.
La brevita' del romanzo -autobiografico, come del resto il
Tropico- consente una quasi integrale trasposizione in
pellicola e in questo caso va segnalata la straordinaria
somiglianza dell'interprete Paul Valjean a Henry Miller, di cui
ricopre il ruolo.
Miller ebbe una volta a dichiarare che "non c'e' modo
migliore di conoscere il mondo che farlo essendo poveri. I ricchi
non possono mai, ma proprio mai assaporare una citta' come fa il
povero". Evidentemente questo concetto a volte funziona
(o funzionava) anche per il cinema, e questo brillante ancorche'
misconosciuto piccolo gioiello ne e' un esempio.
Il budget ridotto ha magicamente acuito l'ingegno e la
creativita' della produzione che, appoggiandosi ad un
elegantissimo bianco-nero, ricama per tutta la durata del film
una girandola di trovate visuali, di animazioni con fotografie,
di scritte in sovrimpressione a rimarcare i pensieri dei
personaggi, di montaggi a stacco con la musica.
L'ambientazione cronologica e' stata trasferita dal 1933 al
presente (1970), ma tutto funziona egualmente a meraviglia: in
fondo la cronica fame degli artisti e' la stessa, come identici
sono il caos nelle stanze in affitto e lo stordimento mattutino
dopo una notte di sbronze.
Non e' chiaro se la pellicola sia stata o meno distribuita in
Italia; gia' in riviste del settore del 1970 apparvero
anticipazioni, e l'edizione Longanesi de I Giorni di Clichy
(1977) riporta allegate al testo undici foto tratte dal film.
Per il momento l'unica possibilita' di godersi Quiet Days in
Clichy e' quella -rara- di un passaggio in qualche
canale Sat.
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