NOI
E L'AMORE
Comportamento Sessuale Variante
di Antonio D'Agostino (1986)
Sono davvero pochi i film -come il presente
Noi E L'Amore di Antonio D'Agostino- capaci di lasciarmi assolutamente di
stucco, senza parole... Pochi e gelosamente conservati in uno scaffale a parte
della mia videoteca climatizzato, rivestito di raso, chiuso a tripla mandata e
protetto dai piu' diabolici congegni antifurto. Al momento di trattare di un
prodotto come questo (come mi e' capitato per i film di Armando Bo con i quali
ho iniziato l'avventura di Cinema Ambra, o per certe opere di Cesare Canevari)
tante e tali sono le considerazioni che contemporaneamente si affacciano alla
mente sovrapponendosi, da farmi scrivere e poi scartare e poi riscrivere e poi
riscartare diversi tipi di approccio prima di trovare il modo giusto di partire.
Nella mia personalissima scala di gradimento "trash" simili pellicole
raggiungono vette sublimi, sia per la scansione perfetta e prolungata, quasi da
partitura musicale, delle idiozie presentate, sia per il coraggio (o
l'incoscienza) con cui il baratro del ridicolo viene sprezzantemente superato
pur continuando il film miracolosamente -come in un cartoon di Wilcoyote- a
correre sul vuoto sfidando tutte le leggi della logica e del buonsenso.
Noi E L'Amore chiarisce gia' nella strepitosa sequenza-ouverture sotto i titoli
di testa quali saranno i comportamenti sessuali "varianti" (e perche'
poi "varianti"? Non si dice "devianti"?) esplorati: un voyeur
armato di binocolo osserva da un balcone i palazzi di fronte scoprendo in ogni
finestra una diversa deviazione (variazione) sessuale; goffi atti di
sadomasochismo, esibizionismo, foot fetish si susseguono dietro imposte
spalancate sconfessando immediatamente la solennita' della bibliografia (Freud,
Kinsey, De Sade, Von Krafft-Ebing ecc.) citata dagli autori come fonte
d'ispirazione.
Da qui in poi un "dottore" (sullo sfondo ci sono un paio di tavole
anatomiche appese, quindi e' un dottore no?) presentera' commentandole con
divagazioni finto-libertario/finto scientifico le diverse "storie
vere" alla base delle piu' note "variazioni" sessuali.
E si scatena il carnevale: una serie di scenette a meta' tra i vecchi
fotoromanzi di Supersex e le telenovelas sudamericane ci informa dei traumatici
trascorsi giovanili di un voyeur, dell'irrefrenabile istinto a rubare scarpe
femminili rosse di un feticista, delle prime esperienze di un neo-travestito,
della brama d'urina di un affermato professionista. E poi
ancora: deliri sadomaso con ridicole catene di plastica, un domestico trattato
da cane (letteralmente!) dall'altezzosa padrona, un'irresistibile scena di
seduzione in toilette tra una viziosa signora e il garzone del gas... e
tanto altro ancora.
Pur ampiamente fuori tempo massimo (1986) Noi E L'Amore rispetta
puntigliosamente la "scaletta" sancita da Helga nel lontano 1967 e
cosi' dopo tanto spasso anche qui ci e' richiesto di pagare pegno alla dura
realta': a una decina di minuti dal termine, dopo una breve digressione
sulla transessualita', un cartello a sfondo blu avverte gli animi sensibili a
non proseguire nella visione in quanto le scene successive si riferiscono alle
fasi salienti di un intervento chirurgico riguardante un cambio di sesso. E
questa e' l'unica affermazione del film che vi consiglierei caldamente di non
sottovalutare (almeno tenete pronto il pollice sul tasto STOP) in quanto si
tratta di materiale davvero indigesto...!
Antonio D'Agostino ha diretto diversi hard-core (uno per tutti lo stupefacente
Bathman Dal Pianeta Eros) con lo pseudonimo di Richard Bennett, mentre col suo
vero nome si e' prodotto in una manciata di titoli soft-core tra i quali
Impariamo Ad Amarci (sorta di prologo a Noi E L'Amore) e il divertente Eva
Man,
trattato proprio in questo numero di Cinema Ambra da Demon Later nel suo P.I.P.
Show.
Noi E L'Amore e' uscito in videocassetta per la AVO Film nel 1986, in contemporanea con la (breve) apparizione nelle sale cinematografiche.
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