IL CASO MYRA BRECKINRIDGE (1970)
di Michael Sarne
Intenzionato
a demolire il mito del "machismo" americano, il giovane
e ricco Myron Breckinridge si sottopone ad un intervento
chirurgico che lo trasforma in una bellissima ragazza: Myra.
Grazie alla nuova e ammaliante identita' la neo-pinup mettera'
sottosopra l'ambiente hollywoodiano ridicolizzando luoghi comuni
e malcostume dell'"American Way Of
Life".
Se si dovesse giudicare da questo plot
tratto dal provocatorio romanzo di Gore Vidal e da un cast quasi
fantascientifico in cui spiccano Raquel Welch, John Carradine,
John Huston, Mae West e Farrah Fawcett sarebbe lecito aspettarsi
fuoco e fiamme da Il Caso Myra Breckinridge, diretto da Michael
Sarne nel 1970. La realta' dei fatti purtroppo non e' cosi'
stimolante e il film si risolve in una serie di episodi piu' o
meno riusciti cuciti assieme in modo alquanto arbitrario da
spezzoni di vecchi musicals
e di comiche.
Certo il semi-sconosciuto regista Sarne non dimostra particolare
talento, ma probabilmente proprio il fatto di essere una super
produzione (targata MGM) priva il film della
"cattiveria" necessaria per mettere a nudo e
ridicolizzare l'ambiente che di fatto l'ha voluto.
OK, ci sono le frecciate ai politici corrotti e repressi e
all'omofobia dilagante anche tra gli strati sociali
"illuminati", ci sono i festini
hippie con tanto di ragazze nude in body
painting, c'e' il montaggio stroboscopico
ma di fondo latita quella quella volonta', quella personalita'
che ha consentito ad altri (ad esempio a Brian De Palma con Ciao
America) di raggiungere il bersaglio con cast e budget di
proporzioni ben diverse.
Degna di nota resta comunque la presenza scenica solare di Raquel
Welch e la performance travolgente di John Huston nel ruolo non
insolito per lui di attore. E colpisce soprattutto l'autoironico cameo
di Mae West che, a settantasette anni suonati, ripropone col
personaggio di Laetitia Van Allen quel cliche'
sguaiato, sensuale e volgarotto che la rese celebre negli anni
'30, cimentandosi addirittura in una sorta di rap
ante-litteram.
Il Caso Myra Breckinridge e' comparso fugacemente nel corso della
programmazione notturna di Rete4 alcuni anni fa, e ora che ci
penso anche L'Albero Di Guernica proviene dallo stesso circuito.
Sarebbe forse il caso di istituire un qualche tipo di
riconoscimento da assegnare al responsabile (mi dicono trattarsi
di un certo Paolo Piccioli) di una tale sopraffina
programmazione, non vi pare?!? Per il momento... continua cosi'
caro Paolo, e che il Dio delle televisioni ti conservi sempre in
ottima salute!
|