Siamo
in piena campagna elettorale e come in altre analoghe
occasioni anche questa volta -al momento di sfoderare concreti
impegni politici- entrambi gli schieramenti stanno
accapigliandosi in nome della stra-abusata benche' ancora
un po' misteriosa DEVOLUTION.
Beh, devo confessare che ancora oggi nonostante anni di
dibattiti, inchieste giornalistiche e conferenze
introduttive, la prima immagine che automaticamente
associo al termine "Devolution"
e' quella dell'amatissimo, indimenticato ensemble
musicale dei DEVO, quell'accolita di
pazzi furiosi sigillati in uniformi plastiche industriali
complete di cappellino infrangibile a portafiori
rovesciato.
Chi ha avuto modo di seguirli ed apprezzarli tra la fine
dei '70 e l'inizio degli '80 certamente ricordera' il
filmato introduttivo ai concerti (apparso in seguito
anche in videocassetta) profeticamente intitolato "THE
TRUTH ABOUT DE-EVOLUTION" che
teorizzava -in un'esilarante parodia della fantascienza
anni '50- il progressivo rimbecillimento dell'uomo
moderno a fronte di conquiste scientifiche e sociali
sempre piu' portentose.
Va bene, il momento storico ora e' piu' serio, l'uragano
punk non ha cambiato il mondo come non lo hanno cambiato
ne' Bob Dylan ne' Frank Zappa; c'e' un paese da
governare, un pianeta che sta andando in malora ecc. ecc.
pero'... accidenti, non posso farci niente ma per me
continua ad essere irresistibile immaginare certi nostri
politici con cappellino in plastica e movenze da
marionetta agitarsi frenetici sulle note di
"Mongoloid" o "Freedom Of Choice".
Ed ora, per propiziare la riflessione politica, vi invito
a meditare su di un trittico di pellicole
"impegnate" d'annata...
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