SALOME' (1972)
"... se qualcuno dunque di un film di Hitchcock
fa un capolavoro di scrittura sono contento cosi' come sono contento che
Prokofjev abbia fatto della musica geniale per quella cazzata di
battaglia sul ghiaccio di Ejzenstejn". |
SALOME' e' forse il piu' noto, il piu' "visto" tra i film di
Carmelo Bene in quanto beneficiario di una doppia uscita in videocassetta (per
la VideoRai e per la Deltavideo, da lungo tempo introvabili) e di un paio di
passaggi su Rai3.
Quarto prodotto di una filmografia che ne contera' in tutto cinque, SALOME' si
distingue dai tre film precedenti (Nostra Signora Dei Turchi, Capricci e Don
Giovanni) per una piu' rigorosa unita' stilistica. Le scenografie
"naturalistiche" di piazze, cattedrali e borghi del profondo sud
italiano lasciano qui il posto ad un teatrale fondo nero su cui si stagliano di
volta in volta palmizi di cartone dipinti a colori fluorescenti, dischi dorati e
argentati a rappresentare soli, lune e aureole, nudi maschili e femminili a
frotte, e poi troni e baldacchini (c'e' pure una piscina) in una raffigurazione
stilizzata e coloratissima della reggia di Erode in cui si consuma il noto
dramma di Salome'.
Il filo narrativo e' qui piu' solido che altrove, e il testo di Oscar Wilde
viene generalmente rispettato nei contenuti, benche' stravolto negli accenti. E
la trama e' comunque ancora una volta per Carmelo Bene il pretesto per mettere
in scena tutte le sue inquietudini, le sue rabbie e i suoi sarcasmi, e di questo
ci avverte gia' dai titoli di testa la spiritosa versione a cartone animato
dell'evangelico cammello che allegramente passa attraverso la cruna di un ago
piu' facilmente di quanto un ricco non possa ascendere al regno dei cieli.
Da qui in poi inizia un viaggio folle, stroboscopico (sono state contate 4000
inquadrature per 76 minuti di film!) popolato di gags, di monologhi, di facce, di
grugniti che lasciera' alla fine appagati ma esausti, come un pantagruelico
pranzo di Natale.
C'e' una scena in cui Gesu', attorniato dagli apostoli nell'ultima cena,
estraendo i denari da una sacca declama solenne: "Uno di voi mi
tradira'!", per essere immediatamente sommerso dagli apostoli che, anelando
ai denari, esclamano in coro: "Io, io, io...!!!".
Piu' avanti assistiamo ad una sorta di auto-crocifissione da parte di un Gesu'
che dopo essersi conficcato grossi chiodi nei piedi e nella mano sinistra resta
perplesso con la mano destra a maneggiare alternativamente il chiodo e il
martello senza poter portare a termine l'opera. Questa gag fu cannibalizzata in
seguito forse inconsciamente dal fumettista Bonvi nella serie "Cronache del
Dopobomba".
Giovanni Battista, vestito con la maglietta azzurra e i calzoncini bianchi della
nostra nazionale di calcio, e' un vecchio rimbambito perso in un incomprensibile
monologo continuamente interrotto dalle percosse e dai ceffoni delle guardie di
Erode.
Nel cast spiccano Veruschka (che pur rasata a zero non perde un briciolo del suo
strepitoso fascino), l'inquietante e sfortunata Donyale Luna, l'imprescindibile musa Lydia Mancinelli e -naturalmente- al
centro di tutto e di tutti Carmelo Bene nei panni di Erode. Gli spettatori piu'
attenti potranno cogliere brevemente tra gli apostoli di Gesu' l'inconfondibile
fisionomia "paleolitica" di Salvatore Baccaro, uno dei caratteristi
piu' particolari del cinema italiano anni '70.
Le due versioni di SALOME' uscite in videocassetta differiscono non poco per quanto riguarda il montaggio e soprattutto il sonoro. Per un raffronto dettagliato vi rimando alla rubrica P.I.P. Show dell'amico Demon Leather, ma devo confessare che recentemente ho visionato il film sostituendo l'audio originale con brani dei Rolling Stones e... accidenti, funziona ugualmente!
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